Il Convegno/L’Ansmes in campo per la ripartenza con Malagò al fianco

Un accorato intervento del presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha concluso il nostro Convegno svolto nella splendida cornice del Salone d’Onore e moderato dal segretario generale dell’Ansmes, Alessandro Pica.

Accorate le parole di Malagò in questo momento di grande confusione per lo sport italiano. «La politica vuole entrare ad ogni costo nel nostro mondo – ha detto il dirigente – E’ un anno che va avanti questo teatrino e adesso Bach (il presidente del Ciò, ndr) è stanco di aspettare. C’è chi lo sport non sa neppure cos’è però vuole impossessarsene. Ma io non mollo: finché avrò fiato continuerò la battaglia». Malagò ha poi elogiato il lavoro dell’Ansmes, l’entusiasmo dei dirigenti e di Gola in particolare.

Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute, ha aperto il Convegno ricevendo, lui che è stella d’argento dell’Ansmes, prima del suo intervento, da Gianfranco Cicuti la tessera dell’Associazione. «E’ un momento importante per la vita dello sport e del Paese – ha detto il presidente di Sport e Salute – e per la ripartenza». Il dirigente, che ha annunciato che il progetto presentato dall’Ansmes insieme ad altre associazioni sull’attività sportiva over 65 è stato accolto con interesse, ha esortato il lavoro dell’Associazione della quale fa parte e lo ha ricordato con orgoglio.

Dopo l’introduzione del presidente dell’Ansmes Gianni Gola, Carlo Santi ha ricordato tutta l’attività svolta nel 2019 con il progetto «Lo sport di Tutti e per Tutti» elencando i sedici avvenimenti realizzati in quello che è stato definito un giro d’Italia dei convegni e delle manifestazioni dando appuntamento al 2021 quando partirà «Lo sport abbatte i Muri», slogan scelto per il 2020 e rinviato a causa della pandemia.

Fabio Martelli, presidente del Comitato regionale Lazio dell’atletica, ha trattato il tema della ripartenza dello sport di base e ha portato la sua esperienza di allenatore anche con i giovani dell’Esercito ma anche quella personale di sportivo. «L’attività motoria è un patrimonio culturale per il Paese – ha detto Martelli – e tutti i Paesi danno un’importanza speciale allo sport per avere qualcosa in più».

Le problematiche sanitarie per la ripartenza dello sport è stato il tema trattato dal dottor Italo Ricagni, medico dello sport. «Un tema sul quale la sanità italiana si è trovata impreparata», ha affermato Ricagni che ha spiegato nei dettagli il Covid-19, dalla diffusione alla quarantena, al trasporto con le mani del virus ai tamponi con i test molecolari e i tamponi rapidi che hanno affidabilità all’80 per cento fino ai test sierologici e salivari.

Panoramica internazionale sullo sport di Roberto Fabbricini, ex segretario generale del Coni. «Sono stati rinviati i Giochi olimpici – ha detto – in quella che possiamo considerare una guerra il cui nemico non conosciamo. Sui Giochi speriamo sia solo un rinvio perché quello che sta accadendo nel mondo non ci lascia tranquilli e qualche problema ci sarà. Saranno, in ogni caso, Giochi un po’ atipici». Roberto Fabbricini ha parlato anche delle vicende sportive italiane con i casi di atleti contagiati e le loro difficoltà.

Il progetto legato al Comitato italiano paralimpico è stato illustrato da Francesco Palladino che già lo scorso anno ha organizzato un grande evento a Termoli.

Il maestro di sport Nicola Candeloro ha illustrato il progetto «Strategie per lo sport della terza e quarta età» che verrà realizzato in collaborazione con Aoni, Accademia dei Maestri di Sport, Università di Tor Vergata e ONBD. Nel suo intervento, Candeloro ha tenuto una mini lezione sull’energia, sui radicali liberi, sugli enzimi. «Per tutto questo l’Università di Tor Vergata – ha aggiunto – è a nostra completa disposizione».

Dopo di lui, il maestro di sport Giuseppe Antonini è entrato nelle linee del progetto sugli over 65 (che è stato approvato e finanziato da Sport e Salute) e sui progetti aggregati e ha messo a fuoco le cinque fasi programmate per il progetto.

Un emozionato Francesco Conforti («Ritorno a parlare qui dove ho partecipato per quindici anni ai Consigli nazionali del Coni del quale stato vice presidente per due mandati», ha spiegato il nostro dirigente) ha parlato dell’attuale ruolo delle società che soffrono. «Un recente studio del Coni ha fotografato la situazione dello sport italiano. Sessant’anni fa un milione e 200 mila uomini praticavano lo sport – ha affermato Conforti – e oggi ci sono venti milioni di praticanti, il 60 per cento uomini e il 40 donne». A questi occorre aggiungere oltre un milione di giudici e arbitri. «Numeri impressionanti», ha aggiunto prima di analizzare la questione degli impianti sportivi delle scuole che oggi non sono utilizzabili come prima insieme alle piscine comunali. «Bisogna non mollare: lo sportivo non molla, questo vale per il campione, per il dirigente. Occorre avere pazienza sapendo che poi arriveremo a un risultato – ha concluso Conforti - Dobbiamo cercare di aggiungere alla passione che abbiamo una certa creatività e adattabilità in questo momento. Sono certo che lo sport italiano saprà uscire in maniera positiva da questo momento». 

19/10/2020